IL BRIDGE

2 Maggio 2024

IL BRIDGE

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Il Bridge al Collegio: Amicizie e Momenti di Convivialità

Tra le mura del collegio, la vita non si svolgeva solo sui banchi di scuola. C’erano spazi e momenti dedicati al relax, alla socializzazione e alla crescita personale. Uno di questi era il famoso dopopranzo in “Saletta Lorenzini”, un piccolo ambiente accogliente in cui ci riunivamo in cinque o sei studenti, non solo perché era l’unica zona di tutto il collegio in cui era consentito fumare, ma soprattutto perché era diventato un momento fisso di convivialità condiviso anche con Fratel Igino Trisoglio, in cui passavamo il nostro tempo giocando a  Bridge.

La “Saletta Lorenzini”era un luogo intimo e riservato, perfetto per trascorrere un momento di svago dopo il pranzo. che diventava così un’occasione per stringere amicizie, approfondire i legami e condividere momenti di convivialità.

È stato proprio lì che ho stretto una bellissima amicizia con Guido Crosetto, mio costante compagno di bridge all’epoca e amico fidato ancora oggi. Il Bridge, in questo caso, è stato il  catalizzatore delle nostre relazioni, creando un legame speciale che ha resistito al tempo e alle distanze.

Oltre al Bridge: Attività e Valori

La vita in collegio era ricca di sfaccettature. Oltre al gioco, c’erano gli scherzi, la Settimana Rossa, i momenti di aiuto reciproco, responsabilità condivise e attività di volontariato. C’era il tempo per divertirsi, imparare e crescere, sempre nel rispetto dei valori di solidarietà e fraternità.

La “Saletta Lorenzini” rappresentava un microcosmo all’interno del collegio. Un luogo simbolo di aggregazione, amicizia e condivisione, dove il gioco del Bridge diventava un pretesto per creare qualcosa di più profondo e duraturo.

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Carlo Farotto, email: carlo@farotto.it