AI in tempi non sospetti
17 Maggio 2024
AI IN TEMPI NON SOSPETTI
Intelligenza artificiale nel settore vitivinicolo
Era il 2008 quando, da socio dell’azienda di impianti vinicoli in cui lavoravo a Casale Monferrato, decisi di intraprendere un’avventura. Forte del mio background ingegneristico, immaginai un sistema innovativo che sfruttasse l’intelligenza artificiale per ottimizzare il processo di fermentazione. In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale era ancora agli albori, questa mia intuizione suscitò parecchio stupore e scetticismo.
Nonostante le perplessità iniziali, non demorsi. Nel 2009 depositai un brevetto innovativo: l’introduzione dell’intelligenza artificiale nel processo di fermentazione alcolica. Il mio obiettivo era di ricavare parametri precisi e modellare in modo ottimale la trasformazione dell’uva in vino.
La mia intuizione si rivelò vincente. Il sistema da me ideato ottenne notevoli successi, conquistando parecchi premi.
Un’esperienza che riecheggia il passato
Ricordo un episodio particolare. Creai un quadro elettronico dotato di un pulsante con la scritta “intelligenza artificiale attiva” , serviva a capire quando interveniva l’algoritmo di correzione dei parametri, in quel modo l’operatore poteva bloccare o lasciare andare avanti la macchina, questo aveva suscitato parecchie prese in giro, nonostante i successi tangibili ottenuti.
Proprio perché all’epoca associare il settore vitivinicolo a quello dell’ AI era considerato strano, non ho mai avuto il supporto dell’azienda.
Il mio percorso pionieristico nel mondo del vino riecheggiava in alcuni aspetti l’esperienza vissuta con l’attività di mio padre. Anche in quel caso, avevo apportato innovazioni significative, ottenendo successi e suscitando invidie. La storia si ripeteva, dimostrando che la tenacia, la dedizione e la capacità di vedere oltre le convenzioni possono portare a grandi risultati.
Carlo Farotto, email: carlo@farotto.it