“Esperienze di Vita Vissuta”
il Blog di Carlo Farotto
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Nel 2019, nostro figlio ha dovuto iniziare le superiori a Casale Monferrato. Questo ha fatto riaffiorare in me un ricordo: i miei anni al liceo scientifico ad Asti.
Io, piemontese, lei calabrese di un paesino sopra Lamezia Terme. Un incontro apparentemente improbabile, ma che il destino aveva in serbo per noi.
Lasciato definitivamente alle spalle il salumificio di famiglia nel 2001 mi trovavo di fronte a un nuovo inizio. Grazie ai contatti coltivati durante gli anni universitari, ho avuto l'opportunità di entrare a far parte di un'azienda a Casale Monferrato.
Come sono passato da imprenditore a dipendente, ottenendo successi in un'azienda del settore automotive. La mia esperienza a Trofarello.
Era l'ottobre del 1996. Appena laureato in Ingegneria mi trovavo di fronte a un bivio: proseguire per la mia strada o aiutare l'azienda di famiglia, il salumificio a Cioccaro di Penango, gestito da mio padre.
Dopo l'esperienza come obiettore di coscienza, mi trovavo di fronte agli ultimi tre esami universitari. Non erano esami qualsiasi, ma dei veri e propri "macigni", come li definivo io stesso. La motivazione a studiare in quel momento era poca.
Dopo otto anni di intenso impegno nel Gruppo Giovani Vicaria Moncalvo (GGVM), tra animazione e politica, mi trovavo alla fine del mio percorso universitario. Mancavano solo tre esami al traguardo che avrei raggiunto l’anno successivo.
La mia esperienza nel Gruppo Giovani Vicaria Moncalvo (GGVM) non si è limitata al volontariato e alla crescita personale. È stata anche l'occasione per scoprire una nuova passione: la politica. Avevo circa 25 anni ed era il periodo di Mani Pulite, un momento di grande disillusione e sfiducia nei confronti della politica.
Durante una delle tante attività di animazione negli oratori, i miei occhi si sono posati su di lei: la "Bela Rusin", la ragazza più bella di Moncalvo, come la chiamavano tutti. Avevo 23-24 anni, lei 17. Un amore a prima vista? Forse no, ma un'attrazione irresistibile che ha dato il via a una storia speciale.
Fratel Igino non si limitava a incoraggiare gli studenti nello studio. La sua visione andava oltre, abbracciando l'importanza della formazione umana e spirituale. E proprio in quest'ottica, spingeva i ragazzi a portare i valori appresi in collegio nelle proprie comunità di origine.